Nella lavorazione dei metalli, il termine punzonatura sta ad indicare la tecnica con la quale si imprime sui Metalli preziosi e oro il marchio identificativo del materiale stesso.
Per i metalli preziosi, infatti, la legge italiana – ma anche le normative europee vigenti – impone l’obbligo di marchiare secondo codici prestabiliti in particolare sia l’oro che l’argento, così da rendere subito riconoscibile caratteristiche e purezza dei metalli venduti o acquistati. secondo il decreto legislativo 251/99, i produttori di metalli preziosi europei devono marchiare i metalli preziosi: oro, argento, platino e palladio.Questi metalli che siano puri o in lega, devono riportare nel marchio sia il codice di identificazione (che ne certifica la provenienza) che il titolo in millesimi del fino contenuto in essi. a tal proposito, la legge è estremamente rigida: infatti, è fatto obbligo che ogni oggetto venga punzonato prima di essere messo in commercioInoltre, la tipologia di marchio nonché la sua forma geometrica devono essere a norma di legge secondo criteri stabiliti nel decreto legislativo sopra menzionato. ogni materiale possiede una diversa “scala di valore” che in gergo viene chiamato titolo. nello specifico: per l’oro, è possibile avere la dicitura 750, 585, 375; per l’argento avremo 925 e 800; per il palladio ci sarà 950 e 500; per il platino sarà possibile trovare 950, 900 e 850.questi numeri non indicano altro che in millesimi la percentuale di materia pura presente nell’oggetto. più nello specifico, ad esempio, un manufatto che ha la punzonatura che indica 800/000 sarò composto per 800 millesimi da argento puro e per i restanti 200 da lega di rame. nella punzonatura 925/000, invece, le percentuali saranno 925 millesimi di argento e 75 di lega di rame. la legge ammette anche la lavorazione del metallo prezioso in quantità diverse, ma mai al di sotto degli 800 millesimi (è possibile, ad esempio, imbattersi spesso nella punzonatura 835/000). l’argento punzonato 1000/000 – che è quello allo stato puro – si trova difficilmente in commercio perché di per sé si tratta di un materiale talmente morbido e duttile che se non viene mischiato in lega è di difficile lavorazione e rischierebbe di spezzarsi subito.attualmente con questa punzonatura è possibile trovarlo solo in fili o lastrine sottili che vengono utilizzati come materie prime. gli oggetti, invece, che riportano la dicitura 1000/000 non sono realizzati interamente in argento ma soltanto “argentati” ossia ricoperti da una lamina dello stesso. per quanto riguarda l’oro, invece, spesso viene punzonato anche solo con l’indicazione dei carati esistenti. il carato è un altro indicatore di purezza utilizzato per le leghe auree. nell’oro, il carato si basa su un’unità di misura di 24/24.questo ha, comunque, un corrispettivo in millesimi.Più nel dettaglio possiamo avere di frequente: oro a 24 carati: sono presenti 999 grammi di oro sui 1000 di lega oro a 22 carati: poco più di 915 grammi su mille oro a 20 carati: circa 830 grammi su mille oro a 18 carati: 749,16 di oro sui mille complessivi.Solitamente i carati nei quali ci si imbatte più facilmente sono i 24 ed i 18. Poiché anche l’oro è un elemento estremamente duttile, per la sua lavorazione si è soliti mischiarlo con altre leghe, molto spesso con l’argento o il rame.
In genere l’oro a 18 carati è utilizzato per la realizzazione di oggetti e manufatti mentre quello a 24 carati è preferibilmente usato per oggetti da investimento come lingotti e monete preziose.Link Utili:
Controlla su Wikipedia tutte le caratteristiche dei diversi metalli
Widia – Stagno – Piombo – Bronzo – Rame – Alluminio – Ottone – Vendi i tuoi rottami (Wikipedia)
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